giovedì 28 luglio 2011

Comunicazione Non Verbale: Cosa Significa Sbattere i Pugni sul Tavolo?


Ciao ti è mai capitato di sbattere i pugni sul tavolo?

Settimana scorsa Radio Monte Carlo ci ha intervistato per rispondere a questa domanda: quale significato ha sbattere i pugni sul tavolo?

Ecco l'intervista:


Come mai le persone sbattono i pugni?

Sbattere i pugni serve ad esprimere un'emozione, la rabbia.

Da un punto di vista generale esprimiamo rabbia quando ci sentiamo impotenti.

La rabbia è un'emozione che può portare le persone a perdere il controllo e poi a sentirsi in colpa perché "accecati dalla rabbia" si commettono cose che a "mente fredda" non sono conformi all'idea che abbiamo di noi stessi.

Esistono diverse fonti che possono condurre alla rabbia, ad esempio quando viene bloccato un nostro proposito o quando sentiamo di subire un'ingiustizia e in quei casi una forma di autoipnosi negativa si impossessa di noi generando pensieri quali :"Non è giusto..gli e la devo fare pagare..non mi merito tutto questo..come si permette" e se non sappiamo come contenere la rabbia questo può dar luogo a comportamenti di cui poi ci dispiaceremo in futuro.

Se sei interessato a studiare meglio le emozioni ti consigliamo questo testo di Paul Ekman "Giù la maschera":

Giù la Maschera


Se hai bisogno di aiuto per gestire la tua rabbia puoi contattarci a questo indirizzo:

Contatti

Ti auguriamo una splendida giornata!
Dottor Manuel Mauri & Dottor Mauro Barachetti

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Ci siamo accorti infatti che in molte persone tramite il blog e Facebook entrano in contatto con noi e sono curiosi di sapere come l'Ipnosi e l'Autoipnosi possano essere utili a migliorarsi, così grazie a questa opportunità anche chi ci segue e magari non riesce a raggiungerci dal vivo può approfondire i temi che maggiormente gli stanno a cuore.

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domenica 17 luglio 2011

Lui è aristocratico e io una qualunque: Come superare la paura del giudizio?



Ciao,
in questo numero della rivista Confidenze ci siamo occupati del caso di Emanuela, una ragazza alla quale il fidanzato chiede di venire a casa sua a conoscere i genitori.

Il suo timore nasce dal fatto che Emanuela ha scoperto da poco che Alberto è il figlio di una famiglia nobile molto importante, lei non essendo nobile prova disagio al pensiero di conoscere i genitori di lui.

Ma come nasce la paura del giudizio?

La paura del giudizio nasce quando una persona pensa di non essere in grado di affrontare una situazione.

Ad esempio ci sono persone che nel momento in cui gli viene chiesto di parlare in pubblico sentono nascere in sé il timore di poter sbagliare o di venire giudicati come poco brillanti, prima di un esame il timore di essere giudicati poco preparati, quando si vuole conoscere qualcuno il timore di venire giudicati poco attraenti.

Il timore di venire giudicati può portare le persone ad evitare di affrontare le situazioni in cui si teme il giudizio degli altri, e se inizialmente evitare può sembrare una buona strategia perché produce un rilascio della tensione, a lungo andare porta la persona ad associare maggior timore all'idea di affrontare quella situazione.

Ad esempio chi ha paura di parlare in pubblico evita fino a che gli è possibile ma quando si trova costretto per questioni lavorative a dover fare una relazione davanti a colleghi, può provare un forte stato di agitazione e tensione collegato al timore del giudizio altrui.



Come superare la paura del giudizio?

Tenere in considerazione l'opinione degli altri ci consente di arricchire la nostra esperienza utilizzando le osservazioni e le idee che ci vengono date.

Quando si passa dal tenere in considerazione al temere l'opinione degli altri, la sensazione di paura può scatenare dei pensieri svalutanti che suggestionano negativamente una persona fino al punto di farlo sentire bloccato.

Le suggestioni nascono con pensieri come: “ E se dico qualcosa di sbagliato?","e se non ne fossi all'altezza?", "e se non fossi abbastanza alto/basso/magro/ricco etc..".


Intrappolate in queste forme di autoipnosi negativa le persone concentrano tutta loro attenzione sul dare troppo valore alle paure di possibili giudizi negativi finendo per dubitare del proprio valore e delle proprie capacità.

Per superare queste situazioni è necessario avere degli strumenti che aiutino la persona a liberarsi da queste forme di autoipnosi negativa che sono estremamente potenti e difficili da riconoscere proprio perché sono messaggi automatici che nascono da dentro si sé.

Liberi dalla paura si può tornare ad avere fiducia in sé stessi e affrontare una situazione con maggior lucidità, serenità e sicurezza, lasciando che spontaneamente emergano quei pensieri e quelle emozioni che ci ricordano il nostro vero valore e che ci aiutano ad affrontare quelle situazioni in cui proviamo difficoltà.

Ti auguriamo una splendida giornata,
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti

p.s. Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato al corso di sabato"Migliora l'Autostima con l'Autoipnosi!" per il bellissimo clima che si è creato durante la giornata e per i feed back positivi che ci avete dato!

p.p.s. a seguito delle richieste che ci sono arrivate ti comunico che abbiamo deciso di tenere una nuova edizione del corso il 24 Settembre 2011, presto riceverai informazioni sulle modalità di partecipazione.

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venerdì 1 luglio 2011

Dario Fo, il Nobel e l'Autostima!

Ciao,
una persona può convincere se stesso fino a prendere il premio Nobel?

In questo video puoi vedere Jacopo Fo (il figlio di Dario Fo) durante un breve spezzone di un suo spettacolo mentre parla di autostima.





La domanda finale:"Mio padre ha preso il premio Nobel perché era molto bravo o ha preso il premio Nobel perchè sua mamma continuava a dirgli tu prenderai il premio Nobel, e si è convinto?"

L' autostima viene influenzata da immagini, emozioni e dalla nostra voce interiore. Questi riferimenti inconsci, diventano punti di riferimento da cui parte il giudizio su noi stessi.

Razionalmente possiamo pensare di essere bravi o meritevoli e possiamo anche avere intorno persone che ci dicono quanto siamo bravi, il problema nasce quando qualcosa dentro di te ti convince del contrario.

Molti hanno una voce interna che, mentre gli altri esprimono apprezzamento, commenta:"Potevo farlo meglio, non mi impegno mai abbastanza, se avessi fatto di più, non me lo merito, è stata solo fortuna, se ci sono riuscito non vuol dire che sono stato bravo è solo che era facile, ci sarebbe riuscito chiunque etc..".

In parte questa voce deriva da quello che abbiamo sentito dire da persone per noi importanti alle quali abbiamo finito per credere come genitori, amici e insegnanti.

Dall'altra parte questo giudizio nasce da dentro di te, ma molto spesso è difficile separare quello che ti hanno detto da quello in cui vuoi credere.

E questo fa la differenza..

Molto spesso si confonde l'autostima con la sicurezza ostentata e l'arroganza che invece è indice di una insicurezza profonda.

Gli stereotipi legati all'autostima portano ad immaginare persone arroganti che aggrediscono gli altri per sentirsi più sicuri.

Alcuni sono stati condizionati a pensare autostima=sicurezza di sé, e se da un lato tutti vorremmo avere una buona autostima, questo condizionamento può far pensare che per avere autostima una persona debba essere arrogante o prevaricatrice e ostentare la propria sicurezza per prevalere sugli altri.

In realtà l'autostima nasce da una valutazione equilibrata di sé, dalla serenità che nasce quando si è in profondo contatto con sé stessi, e a quel punto la paura di non essere adeguati si trasforma nella serenità di chi si accetta e accetta i propri limiti.

Questo gli da la forza di andare oltre le situazioni di difficoltà ed i problemi e di accedere a quella serenità interiore che gli fa sentire che va bene così e se si può fare meglio non c'è nessun problema, "si può sbagliare senza essere sbagliati e perdere senza essere perdenti".

Con queste premesse si può vivere con meno paura e sensi di colpa, con più responsabilità e autentica gioia.

Ti auguriamo una splendida giornata,
Dottor Manuel Mauri e Dottor Mauro Barachetti

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