domenica 18 dicembre 2011

Come Riuscire a Dire di No! Seconda parte


Ciao,
qualche tempo fa ti abbiamo parlato del caso di Cristina, una ragazza con grandi difficoltà nel dire di no agli altri. Ogni volta che vuole dire di no nasce nella sua mente un pensiero: "vorrei ma.. non posso". Si crea una situazione paradossale e questo è quello che pensa: "Se gli dico di no ho paura di deludere le sue aspettative, se invece dico di si soffro perché non mi sento libera di scegliere cosa fare!

Come superare il senso di colpa

E' naturale provare il desiderio di aiutare gli altri, quando però questa tendenza finisce per diventare l'unico modo che abbiamo di relazionarci senza mai mettere dei paletti, può succedere che non si riesca più a dire di no a nessuno.

Quando questo accade la mente è rapita da quelli che nell'ebook "Amore, come posso parlarti?" abbiamo chiamato "incantesimi". Gli incantesimi sono delle potenti forme di autoipnosi negativa che nascono dalla paura e generano uno squilibrio nei pensieri e nei comportamenti delle persone.

Quando non riusciamo a dire di no la nostra mente riceve il messaggio che quello che vogliono gli altri è più importante di quello che noi desideriamo e questo genera frustrazione e sofferenza.

Come superare il senso di colpa e imparare a dire no

Per superare il senso di colpa e necessario che tu abbia presente un concetto: se vuoi essere amato prima di tutto devi amare te stesso.

I sensi colpa nascono dalla paura di non essere amati se non ci si sacrifica totalmente per gli altri; ci si ritrova così nella situazione in cui preda di queste paure non si riesce più a dire di no.

Un sistema molto semplice per imparare a dire di no alle richieste altrui è dato dalla struttura PVM in 3 passi che puoi applicare immediatamente.
  1. Perdonami
  2. Vorrei
  3. Ma non posso
Perdonami: Se le persone approfittano della nostra disponibilità è perché non abbiamo messo dei paletti, non abbiamo comunicato chiaramente qual'è il confine tra l'essere disponibili e l'essere succubi di qualcuno.

Per bloccare questi "vampiri emotivi" non possiamo dire" ascoltami, oggi non riesco.." oppure "capiscimi, ho tante cose da fare e oggi proprio non ce la faccio.. ". Se abbiamo abituato qualcuno ad approfittare di noi questi porrà molta difficoltà ad accettare un divieto, e così risulta più efficace iniziare la frase con perdonami.

Vorrei: la seconda parte del messaggio è vorrei aiutarti, vorrei fare questo per te.

Tutti noi quando vediamo qualcuno in difficoltà entriamo in empatia e tendiamo a volere aiutare l'altro per alleviarne le sofferenze. Quindi utilizzare vorrei è importante perché effettivamente rispecchia nella maggior parte di casi la realtà.

Ma non posso: come abbiamo descritto in "Amore, come posso parlarti?" è importante capire quando è possibile andare incontro alle richieste dell'altro e quando invece è necessario tenere conto dei nostri bisogni. Solo quando c'è un equilibrio tra l'esaudire i nostri desideri e quelli degli altri possiamo provare un maggior equilibrio e benessere nelle relazioni con gli altri.

Tu cosa ne pensi?

Ti auguriamo una splendida giornata!
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti


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domenica 4 dicembre 2011

Come Riuscire a Dire di No!




Qualche settimana fa la mia amica Cristina (nome fittizio per la privacy) mi contatta via chat chiedendomi se ho un minuto da dedicarle..

Quello che mi racconta è che da qualche tempo non ce la fa più a sopportare la situazione in cui si trova. E' come se tutti pretendessero da lei favori e, forse perché è di carattere sempre molto disponile o più probabilmente perché ha paura di dire di no, si ritrova a dire di si a tutti anche quando in realtà non vorrebbe.

Perché Cristina non riesce a dire di no?

Per molte persone dire di no è difficile perché nella loro mente questo significa deludere le aspettative altrui e farli soffrire.

Spesso Cristina si ritrova a pensare "Vorrei dire di no a questa persona ma..non posso". Quello che succede in questi casi è che si genera quello che viene comunemente chiamato "senso di colpa".

Cos'è il senso di colpa?

Il senso di colpa è una forma di auto-ipnosi negativa che si genera nella mente delle persone seguendo principalmente questa struttura a 3 fasi:
  1. Faccio qualcosa che mi da piacere e che è assolutamente lecito;
  2. Immagino che qualcuno potrebbe dispiacersene;
  3. Mi sento male per aver generato sofferenza/aver ferito qualcuno.
Inconsciamente questa forma di autoipnosi negativa che noi chiamiamo "incantesimo"finisce per bloccare la persona che, pervasa dalla paura di ferire qualcuno se gli si dice no, eviterà di comportarsi secondo quelli che sono i suo desideri ritenendo più importante soddisfare quelli degli altri.

Come capire quando dire di no?

Sapere dire di non quando serve è un'abilità fondamentale per ogni essere umano. Di fatti se non riusciamo a dire di no quando lo riteniamo necessario si rischia di finire all'interno di quello che abbiamo chiamato l'"Incantesimo della cancellazione" .

Ci deve essere un equilibrio tra l'esaudire quelli che sono i nostri bisogni e l'esaudire le richieste che ci vengono fatte dagli altri. Quando non c'è equilibrio tra i nostri bisogni e le richieste degli altri la nostra mente riceve il messaggio che quello che vogliono gli altri è più importante di quello che noi desideriamo e questo genera frustrazione e sofferenza.


Come fare a dire di no!

Per imparare a dire di no è necessario che tu abbia in mente un concetto tanto semplice quanto importante: i tuoi bisogni sono importanti tanto quelli degli altri.

Imparare a mettere dei "paletti" ti consente di aiutare chi davvero ha bisogno di te e delle tue capacità e allontanare i "vampiri relazionali" ovvero quelle persone che approfittando della tua buona fede chiedono senza mai dare.

Per imparare a dire di no è utile considerare una struttura che ti sveleremo nei prossimi post e che tiene conto delle paure che si possono avere a dire di no ed il tuo diritto di essere libera/o di non fare qualcosa che non vuoi fare. Questo ti consente di liberarti da condizionamenti che possono farti soffrire e aiutare gli altri quando davvero senti di volerlo fare.

Tu cosa ne pensi?

Ti auguriamo una splendida giornata!
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti


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domenica 20 novembre 2011

Andare in crisi per un no: come ritrovare l'amore e la propria autostima



Claudio ha 20 anni, è in spiaggia e da mezz'ora fissa la stessa pagina del manuale di diritto privato.
Proprio quando aspetta che il vento giri per lui le pagine del libro arriva Anna, gli chiede una sigaretta e lui rimane folgorato dalla bellezza di questa sconosciuta tanto da non riuscire nemmeno a spiaccicare una parola. Passa un anno e questa volta Claudio è pronto e così quando la rivede riesce a parlarle, non c'è molto interesse da parte di lei lui invece è proprio cotto. Dopo l'estate lui le scrive delle lettere ma non scocca la scintilla.

Entrare in crisi per amore

Quando ormai la possibilità di rivederla inizia a diventare una remota speranza incontra Anna proprio sotto casa sua, lei si è trasferita nella sua città per lavorare e abita a due passi da dove lui vive.

Iniziano a frequentarsi ma dopo poco Anna dice a Claudio che non non vuole una relazione con lui, anzi specifica che non vuole una "relazione così" una relazione troppo soffocante.

Claudio non si arrende, la cerca la segue, la perseguita con telefonate e lettere fino a quando la madre di Anna gli dice di smetterla. Anna cambia città per riuscire a liberarsi da quell'amore troppo soffocante.

Claudio va in crisi ed inizia a bere e a perdere interesse per tutto quello che ha intorno amici, lavoro, famiglia.

Qual'è il meccanismo che crea una crisi d'amore

Claudio soffre per quello che noi chiamiamo "amore condizionato" che si esprime con un pensiero che ha questa forma "mi amo solo se gli altri mi amano".

In questo caso l'autostima della persona non è solida ma dipende dalle gratificazioni che gli altri ci danno, come se noi potessimo apprezzarci solo se gli altri ci apprezzano.

Questo crea una vera e propria dipendenza nella persona che, ossessionata da questa idea, non riesce a liberarsi dal pensiero dell'altro, un pensiero totalizzante nella mente di chi ne soffre e che provoca un dolore così forte che si cerca di anestetizzarlo con alcool, sesso o droghe. Così può capitare che una persona mascheri dietro un atteggiamento di falsa sicurezza di se e successo apparente, il dolore profondo che deriva dall'idea di non essere amati. La conseguenza è proprio una bassa stima di se.

Come superare una crisi d'amore

Come abbiamo scritto in "Amore, come posso parlarti?" il primo passo per superare una crisi d'amore è rendersi conto che il vero amore nasce da dentro se stessi e solo dopo che impariamo ad amare noi stessi gli altri possono innamorarsi di noi. Chi soffre per amore tende a pensare che possiamo provare amore solo se qualcuno ci ama e allora se nessuno ci ama vuol dire che abbiamo qualcosa che non va, e soffriamo.

Per riuscire a superare questa situazione è necessario conoscere quelli che abbiamo chiamato "incantesimi" ovvero forme di pensiero che limitano la nostra capacità di amare e di essere amati, e liberarsene lasciando spazio ad una migliore relazione con se stessi, con il partner e con il mondo.

Tu cosa ne pensi? Ti è mai capitato di entrare in crisi per amore?

Ti auguriamo una splendida giornata!
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti

p.s. Come sarà finita la storia di Claudio ed Anna? Su questo numero del settimanale "Confidenze tra amiche" trovi la storia completa e il nostro intervento!


p.p.s Se hai bisogno di aiuto per superare una crisi clicca qui

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venerdì 4 novembre 2011

Come superare le ossessioni d'amore?



Giovanni e Giada si frequentano da circa 2 anni e mezzo lui ha 63 anni e lei 46. Per loro la differenza di età non è un problema, si piacciono e stanno bene insieme anche se non passa giorno che non litighino per quelle che loro dicono essere "piccole banalità".

Giovanni ha avuto una vita movimentata, ha iniziato a lavorare sin da quando aveva 22 anni come agente commerciale per una grande azienda e ha viaggiato molto per lavoro sia in Europa che in altri continenti. In tutti questi anni ha avuto rapporti con molte donne ma confessa di non essersi mai innamorato.

Giada invece è divorziata e dice di aver trovato in Giovanni quelle attenzioni che nessuno le aveva mai dedicato, neanche il marito con cui è stata sposata per 14 anni.

Check list in amore: per prevenire la crisi di coppia

Giovanni è in crisi da quando ha conosciuto Giada. Ricorda che la prima volta che l'ha vista è rimasto stregato dai suoi occhi e ha cercato qualsiasi scusa per conoscerla e ottenere il suo numero di telefono.

Hanno incominciato a frequentarsi ma si è quasi subito reso conto che in lui stava accadendo qualcosa di strano: "Il rapporto non è equilibrato..Per me Giada è un'ossessione, penso a lei tutto il giorno. Io l'ho messa su di un piedistallo. Sono innamorato di lei ma non riesco a non pensare a lei ho paura che non mi ami..Questo pensiero mi consuma il cervello e così faccio di tutto per non perderla".

Giada non vuole essere messa sul piedistallo e tutte queste attenzioni che all'inizio del rapporto le facevano piacere e la facevano sentire apprezzata come mai le era successo prima, adesso iniziano a confonderla e stancarla. Crede che Giovanni stia fingendo di amarla e così lui per dimostrale che la ama davvero, le da ancora più attenzioni creando ulteriori litigi ed incomprensioni.

Check list in amore per capire il proprio partner

Giada e Giovanni hanno richiesto una consulenza perché vogliono capire cosa fare e come comportarsi per superare questa situazione che dopo 2 anni e mezzo non sono ancora riusciti a chiarire e che, con il passare del tempo, è diventata una grande fonte di delusione e frustrazioni.

Giada vuole sapere se davvero lui la ama o se visto che lui ha avuto in precedenza molte altre relazioni lei è solo una delle sue tante avventure. Giovanni invece vuole la conferma che lei non lo lascerà e per rimanere insieme a lei è disposto a sacrificare tutto: dal lavoro gli amici ed i suoi interessi.

Vive quasi come fosse diventato improvvisamente vulnerabile di fronte a sentimenti che fino a questo momento non aveva mai provato e, vittima della sua paura di perderla, la ricopre di attenzioni non richieste che invece che avvicinarla la stanno allontanando ancora di più da lui. Si rende conto che questa sua ossessione lo sta allontanando da Giada ma la paura di perderla è più forte della razionalità.
E' vittima di una forma di autoipnosi negativa che abbiamo chiamato incantesimo della cancellazione.

Check list in amore per superare la paura di essere lasciati

Oltre all'incantesimo della cancellazione di cui Giovanni è vittima, questa situazione può nascere quando nella coppia non si è fatta una check list dell' amore.

Un check list è una lista di attività essenziali per la sicurezza.

In aviazione esistono check lists, ovvero elenchi di voci che devono essere controllate prima di decollare per evitare ad esempio che non ci sia sufficiente carburante nel serbatoio. Esistono check list diverse in chirurgia per garantire maggior sicurezza e minori complicazioni possibili durante le operazioni chirurgiche(come ad esempio evitare episodi drammatici a seguito di dimenticanze).

Se parti per un lungo viaggio sicuramente anche tu avrai una tua lista di cose da portarti dietro che compili e controlli per essere sicura/o di avere tutto con te e viaggiare tranquilla/o.

Esiste anche una check-list dell'amore composta da quattro elementi fondamentali: quali emozioni voglio provare in un rapporto, quali sono le mie aspettative in una relazione, quali comportamenti mi aspetto dal mio partner e da me stessa/o e quali bisogni mi muovono.

In "Amore, Come posso parlarti?" trovi questa check list all'interno di quello che abbiamo chiamato il "Triangolo dell'amore", un strumento che ti permette di prevenire situazioni di frustrazione come quella in cui si stanno trovando Giovanni e Giada e scoprire cosa per te è fondamentale nel rapporto di coppia per prevenire le incomprensioni e viaggiare insieme al tuo partner in direzione del vero amore.

Tu cosa ne pensi?

Ti auguriamo una splendida giornata,
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti

P.s. se hai bisogno di aiuto per difficoltà di coppia clicca qui

P.p.s. in questo numero di Grazia a pag.106 si parla dell'importanza delle check list e del nostro ebook!
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domenica 23 ottobre 2011

Si può ingrassare per mancanza di amore?



Sara è una trentenne con qualche chilo di troppo è così da quando era bambina. Il suo problema è che quando arriva a casa dopo una estenuante giornata di lavoro sente come un raptus, come se qualcosa la possedesse e, anche se la ragione le dice non farlo, le sue emozioni hanno la meglio e si ritrova ad ingoiare del cibo che consuma non per piacere ma quasi come se fosse un dovere.

E' preda delle sue emozioni che le fanno perdere il controllo e quando termina le sue abbuffate invece che sentirsi bene si sente triste e sola, qual vuoto che prova a riempire con il cibo è incolmabile e mangiare non è certo la soluzione al problema.

Cosa accade quando il cibo diventa una falsa soluzione alla solitudine

Sarà è vittima di un problema chiamato bulimia nervosa, una forma di disagio che colpisce maggiormente le donne e che può portare ad usare comportamenti compensatori(come ad esempio vomitare oppure sottoporsi a pesanti diete). E' una stimata professionista e la sua vita è lo specchio della passione e dell'impegno che lei ha messo nelle cose che fa, nonostante sia molto giovane è riuscita a superare le difficoltà ed a raggiungere molti successi in un campo difficile e competitivo sopratutto per una giovane donna. Quello delle abbuffate è per lei un grosso fallimento.

E' convinta che il suo problema sia il rapporto con il cibo dice"la mia vita è perfetta il mio unico problema è il cibo" quindi mi chiede "parliamo del cibo e basta!"

Come nasce il problema delle abbuffate?

Quello che Sara non sa ancora è che in realtà è preda di quello che Daniel Goleman chiama rapimento emotivo. Il rapimento emotivo avviene quando razionalmente sai cosa dovresti fare ma le tue emozioni hallo la peggio sulle tue emozioni e così ti ritrovi a pensare solo dopo aver agito. Alla base di questo comportamento c'è una forma di autoipnosi negativa così forte che ti può spingere ad agire guidato dalla paura. Lavorandoci in ipnosi Sara ricorda di aver iniziato a fare così da piccola quando le accadeva di sentirsi molto sola e allora andava in cucina e si faceva un panino.

Come vincere le abbuffate e superare la bulimia

Sarà inizia a rendersi conto che nonostante sia costantemente circondata da colleghi, amici e familiari in realtà si sente profondamente sola, e dentro la sua mente si ripete senza volerlo"io non sono importante, nessuno mi ama".

Come abbiamo descritto nell'ebook "Amore, come posso parlarti?" queste forme di autosuggestione negativa di cui Sara è vittima è un quello che abbiamo definito un "incantesimo", una forma di pensiero automatico che nasce dalla paura e che, può spingerti a mangiare ed ingrassare per disperazione.

Guidati dalla paura si cerca di porvi rimedio con il cibo mentre in realtà la soluzione parte dall'essere aiutati a trovare i giusti "antidoti" ai nostri incantesimi. E' possibile superare queste forme di autoipnosi negativa ed arrivare a "sentire con il cuore" che possiamo amare noi stessi e lasciare che gli altri ci amino, allontanarsi dalla paura di essere condannati a vivere soli e senza amore.

Tu cosa ne pensi?
Ti auguriamo una splendida giornata,
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti.

p.s. Grazie dei commenti che stai lasciando sul blog di Bruno Editore, se ancora non l'hai fatto puoi farlo adesso!

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venerdì 7 ottobre 2011

Come superare il timore di amare con Facebook




Trovare l'amore su Facebook


Carlo ha 50 anni, è professore di storia e filosofia ed è single, almeno fino al momento in cui attraverso Facebook riesce a trovare ed a perdere il suo primo vero amore.

Vive con la madre ha cinque sorelle, 7 nipoti e proprio grazie all'insistenza di quest'ultimi si iscrive su Facebook convinto che perderà l'interesse per la cosa da li a poco.

In realtà si appassiona rapidamente, ritrova vecchi compagni di scuola e conoscenti e proprio commentando la foto di un'amica comune Carlo conosce quella che diventerà il suo primo vero amore, una trentenne spagnola di nome Caetana.

Trovare l'amore su Facebook e conoscersi realmente

Commentando in spagnolo una foto di un'amica comune Carlo attira l'attenzione di Caetana che rimane così colpita da chiedergli l'amicizia. Tra i due inizia una conoscenza fatta da scambi scherzosi, osservazioni e commenti che dopo qualche tempo assumono toni sempre più seri e personali.

Parlano e si confidano, i propri vissuti , le proprie paure, i propri desideri e Carlo forse per la prima volta nella sua vita riesce ad aprirsi con qualcuno; essere in grado di parlare liberamente delle proprie paure ed insicurezze è liberatorio e gli dona quella leggerezza che mancava nella sua vita. Caetana gli confessa di essersi innamorata e lui la raggiunge a Barcellona.

Perdere l'amore e imparare qualcosa su se stessi

I due si lasciano travolgere dalla passione e così Carlo torna in Italia pieno di progetti aspettando che lei da a li a due mesi lo raggiunga. Lui si sente sicuro e tranquillo con la sua mano stretta in quella Caetana tanto da farlo sentire "in cima al mondo" anche se non riesce a spiegarsi cosa lei ci trovi in lui.

Tutto prosegue bene durante la sua visita in Italia fino a che a pranzo in bel ristornate in collina tra il verde e la pace lei dice:" Deve essere bello vivere qui".

Da qual momento in poi Carlo non sa bene cosa gli accada ma inizia a provare un' ansia che gli stringe la gola una sensazione che lo tormenta per tutto il tempo che lei si ferma in Italia e che lo abbandona solo nel momento in cui ritorna in Spagna. Nonostante Caetana sia un pensiero fisso Carlo inizia ad evitare i suoi inviti, inventa delle scuse ed in balia delle sue paure si allontana da lei finendo col perderla.

Come superare il timore di amare

Nel momento in cui Caetana pronuncia la frase "deve essere bello vivere qui" Carlo viene assalito da una terribile ansia. Una parte di lui pensa continuamente a lei e alla voglia di stare insieme, mentre un'altra parte della sua mente è bloccata dalla paura, si trova in preda a un timore profondo.

Questo tipo di paure sono forme molto potenti di autoipnosi negativa quella che nell' ebook "Amore, come posso parlarti?" abbiamo chiamGrassettoato "incantesimi". L'incantesimo è una forma di paura che si genera nelle relazioni quando passiamo da avere un dubbio( ad esempio su una decisione che dobbiamo prendere "sarò in grado di starle vicino?" ) al provare un'intesa paura.

Carlo vorrebbe andare da lei e cominciare una vita insieme, ma l'incantesimo di cui è vittima è una potente suggestione che prende forma con pensieri quali "ma sono davvero sicuro di essere pronto per una relazioni, e se poi soffrissi?" . Mentre una parte di lui desidera uscire dal suo "recinto della solitudine" un'altra parte ha paura di non esserne in grado.

Per uscire da queste situazioni è importante sostituire questi incantesimi con quelli che abbiamo chiamato antidoti. Un antidoto è una forma di autoipnosi positiva, che al contrario dell'incantesimo non nasce dalla paura ma dall'amore. Quando attraverso un antidoto "sciogli" un incantesimo puoi superare il timore e tornare quindi ad amare davvero.

Tu cosa ne pensi?

Ti auguriamo una splendida giornata,
Dott. Manuel Mauri e Dott. Mauro Barachetti

p.s. Se vuoi conoscere i 4 incantesimi che danneggiano i rapporti di coppia e i 4 antidoti che ti aiutano a superare il timore di amare ti consigliamo l'ebook "Amore, come posso parlarti?" dove attraverso esempi pratici e casi reali dove scopri come liberarti dalla paura e attrarre il vero amore .

p.p.s. In questo numero anche la rivista Confidenze raccomanda "Amore, come posso parlarti?" il manuale pratico per comprendere se stessi e gli altri!



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venerdì 23 settembre 2011

Come superare la paura di amare e ritrovare il vero amore?


Come superare la paura di amare attraverso il vero amore

Molto spesso ci capita di ricevere richieste di auto da parte di persone che soffrono per amore. Single che non riescono più a creare una relazione profonda con l'altro e coppie che vivono situazioni di disagio e frustrazione nel rapporto con il proprio partner.

Ascoltando questi racconti ti rendi conto di come l'amore è spesso vissuto con paura e sia fonte di frustrazione. Non riuscire a trovare un "partner giusto" o non riuscire a vivere una relazione di coppia in modo completo e sereno sono le situazioni più comuni.

A volte si arriva a credere che la sofferenza sia l'effetto di amore non ricevuto in passato, altre volte dall'idea di non essere capaci di farsi amare da chi abbiamo intorno. La conseguenza è una ricerca disperata di amore nell'altro che a lungo termine porta a vivere sofferenza e solitudine.

Sembra proprio che queste persone abbiano perso per strada un concetto tanto semplice quanto chiaro: il vero amore non proviene dall'amore che ricevi ma dall'amore che tu dai a te stesso.

Più impari ad amare te stesso, più aumenta il tuo valore, più sei in grado di provare amore per te stesso più gli altri ti ameranno.

E' un concetto che possiamo semplificare in pratica con un esempio che noi chiamiamo la "posizione del mendicante". Se osservi un mendicante per strada nella maggior parte dei casi ti è possibile riconoscerlo perché ha un aspetto esteriore trascurato: capelli non curati, abiti laceri e sporchi e così chi gli si avvicina gli da qualcosa per pietà o compassione.

La stessa cosa accade quando trascuri te stesso emotivamente: se trascuri le tue emozioni i tuoi bisogni, le tue aspettative mendicando l'amore degli altri non ricevi amore dalle persone ma al massimo la loro compassione. Se non ti prendi cura di te non permetti agli altri di mostrarti il loro amore.

Come superare la paura di amare e mantenere vivo l'amore


Dopo aver imparato a creare il vero amore bisogna anche mantenerlo vivo.

Sicuramente avrai sentito dire almeno una volta che nella coppia è importante comunicare.
Il problema è che quando ci si prova si vede che molto spesso conduce invece che a rafforzare il legame con il partner ad incomprensioni e litigi che lo allontano.A volte vorremmo comunicare le nostre emozioni i nostri bisogni le nostre aspettative ed i nostri desideri ma la paura può arrivare a bloccare qualsiasi tentativo.

Si genera nella persona una forma di autoipnosi negativa estremamente potente che può portare ad evitare di comunicare per paura di soffrire di più di quanto già si stia soffrendo.

Le suggestioni nascono con pensieri quali: " anche se ne parlo non cambia cambia niente" oppure "andrò in contro ad inutili discussioni" oppure "tanto non mi può capire". Intrappolati in questi meccanismi che nascono dalla paura le persone si allontano sempre di più finendo per vivere il rapporto come una frustrante routine e sentendosi sempre meno amati.

Per superare queste situazioni bisogna riconoscere e liberarsi da queste suggestioni che nascono dalla paura. Ricorda: la paura vuole farci credere cose che l'amore sa non essere vere.

Come condividere l'amore e creare il contatto con il partner

Superare le proprie paure ci apre alla possibilità di comunicare con il nostro partner ma prima di farlo dobbiamo essere certi di cosa comunicare e soprattutto di come comunicare!

Oscar Wilde diceva:" Le cose peggiori sono state fatte con le migliori intenzioni". E allora capita che se non sappiamo come comunicare con il nostro partner si ferisca chi si vuole bene ed anche se la nostra intenzione era quella di farlo stare bene si ottenga il risultato opposto.

Esistono delle semplice regole di buona comunicazione da seguire all'interno della coppia che permettono di prevenire questo tipo di spiacevoli situazioni e contribuiscono a consolidare il rapporto. Imparare a comunicare da "cuore a cuore" sapendo come fare può prevenire scenate di gelosia, sentimenti di abbandono e opprimenti silenzi nella vita di coppia lasciandoti libero di vivere il vero amore.

Tu cosa ne pensi?

Ti auguriamo una splendida giornata,
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti

p.s. Per approfondire questi argomenti abbiamo scritto l'ebook "Amore come posso parlarti?" . Attraverso strategie provate e casi reali puoi scoprire come migliorare le tue relazioni e creare il vero amore.




sabato 10 settembre 2011

Giocare a carte può aiutare a conoscere meglio se stessi e gli altri?



Ciao,
giocare a carte può aiutare a conoscere meglio se stessi e gli altri?

In questo numero della rivista Confidenze, ci siamo occupati del caso di Lina che giocando a burraco con le amiche ha imparato a capire meglio se stessa e gli altri.

Da qualche tempo Lina si organizza con le amiche per passare la domenica pomeriggio a giocare a carte e questo gioco le permette di mettersi a confronto con loro in modo diverso rispetto al solito. Conoscendosi da anni infatti ognuna di loro tende a mostrare un'immagine di se stereotipata che spesso coincide con l'immagine che gli altri hanno di noi.
Grazie al gioco, è possibile staccarsi da questa immagine facendo emergere aspetti del proprio carattere che altrimenti rimarrebbero nascosti.

Conoscere se stessi osservando gli altri

Durante una partita con le sue amiche Sara e Caterina, succede qualcosa di inaspettato..Sara scoppia a piangere e urla in faccia a Caterina (che è in coppia con lei): "Mi hai sempre trattata male, mi vuoi insegnare tutto. Non ti sopporto più!".

Sara conosce Caterina da quando avevano rispettivamente 18 e 28 anni e Caterina ha sempre trattato Sara come una bambina incompetente da sgridare e a cui far notare ogni minimo sbaglio od errore.

Dopo essere stata ripresa più volte da Caterina durante il gioco Sara scoppia in lacrime e riesce finalmente a dire che non accetta più quell'atteggiamento che va vanti da una vita, non ce la fa più ad accettare di essere trattata come un'imbranata pretende di essere trattata come un adulta. Questa reazione le permette di superare quella che per lei era diventata una fonte continua di umiliazione e silenziosa sofferenza che da anni portava faticosamente sulle proprie spalle.

Il gioco ha il potere di lasciare cadere per un istante l'immagine che abbiamo di noi stessi e l'immagine che gli altri hanno di noi. Assorbiti dal gioco possiamo compiere quello che in ipnosi viene chiamata dissociazione ovvero liberarci da idee e convinzioni limitanti e trovare la forza per avere più fiducia in se stessi.




Conoscere se stessi osservandosi

Il gioco ed il meccanismo di dissociazione che si crea può essere un mezzo anche per scoprire qualcosa su di se di cui normalmente non si è consapevoli.

Lina riconosce che tra le sue amiche nessuna è particolarmente imbranata, se la cavano tutte abbastanza bene. A volte è successo che qualcuna proponesse di giocare a soldi.

In questi casi scatta qualcosa di insolito all'interno dei pensieri di Lina: quando perde dice tra se e se:"Ho perso come sempre perché non sono fortunata a carte." Quando invece le capita di vincere è contenta ma turbata:"E' come se non mi sentissi autorizzata a vincere" ed inizia a provare disagio.

Non è raro incontrare persone che quando vengono premiate (con attenzioni, denaro, attestati di stima o complimenti) rifiutano queste osservazioni o cercano di sminuirle dicendo"Ci sarebbe riuscito chiunque", oppure "lo dici solo per farmi un piacere" o anche "non me lo merito".

Atteggiamenti come questo nascono spesso in chi ha una bassa autostima : quando ottiene un successo invece che provare soddisfazione prova disagio, sminuisce i propri successi perché pensa di non meritarlo. Quando fallisce in qualcosa soffre più degli altri perché vede l'evento come la prova della sua profonda incapacità o incompetenza.

Migliorare la propria autostima spesso risulta difficile per queste persone. Desiderano stare bene ma non sanno come fare, tendono a nascondere questo disagio che se non viene trattato può diventare causa di problemi e difficoltà sia nella relazione con se stessi che nella relazione con gli altri.

La difficoltà ad uscire da queste situazioni è data dal fatto che si diventa preda di pensieri ed emozioni negative che, come nel caso di Lina, scattano automaticamente dentro di se e su cui a volte si ha la sensazione di non poter far nulla finendo così per diventare preda delle proprie paure.

Attraverso le tecniche di autoipnosi è possibile prendere distanza da questi pensieri negativi e liberarsi dalla paura e dalla preoccupazione. Liberarsi dalla sensazione di essere prigionieri delle proprie paure consente di provare un'immediato sollievo e di avere la possibilità di vivere serenamente la propria vita.

Tu cosa ne pensi?


Ti auguriamo una splendida giornata,

Dott. Manuel Mauri e Dott. Mauro Barachetti


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Se hai bisogno di aiuto per gestire le tue emozioni negative e i tuoi pensieri negativi puoi contattarci a questo indirizzo:


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giovedì 25 agosto 2011

Timidezza: vorrei conoscerlo ma non mi sento all'altezza!



In questo numero della rivista Confidenze ci siamo occupati del caso di Franca, una ragazza preda di quella che si può definire timidezza cronica.


Franca studia archeologia e si innamora di Carlo un suo compagno di Università molto bello e popolare. Carlo la invita ad una festa a casa sua e mentre gli altri ballano e si divertono lei preferisce stare in disparte. Dice di se stessa:
"la timidezza mi impedisce di relazionarmi con gli altri, tanto da essermi ormai abituata stare da sola".

Cos'è la timidezza?


La timidezza è un tratto caratteristico di chi in situazioni sociali ha comportamenti di esitazione accompagnati a sensazioni di disagio.

Generalmente il timido tende a:

  • evitare il contatto visivo quando ha un dialogo con qualcuno;
  • pensa di non aver niente da dire o che quello che ha da dire non è interessante;
  • si sforza di controllare le proprie emozioni;
  • evita le occasioni in cui potrebbe trovarsi al centro dell'attenzione.
  • utilizza comportamenti molto formali anche in situazioni che non lo richiedono.
La persona timida tende ad utilizzare due stili di relazione con le persone: sottomissione o aggressività. Chi utilizza lo stile sottomissione tende a chiedere scusa per qualsiasi cosa ed è facile che abbia maggior facilità ad arrossire per nulla. Chi utilizza lo stile aggressivo reagisce alle sue sensazioni di inadeguatezza mostrando arroganza e spavalderia che in realtà nascondono una bassa autostima.

Come superare la timidezza?

Una persona timida è molto spesso una persona estremamente sensibile che vive pensando che tutti gli occhi delle persone siano li per giudicarla, per mostrare qualche suo ipotetico difetto o errore.


Quando si trova in una situazione in cui non conosce le persone che andrà ad incontrare si genera inconsapevolmente dentro di lei una forma di autoipnosi negativa estremamente potente che finisce per suggestionarla a tal punto da farla
esitare o evitare situazioni in cui crede che avrà tutti gli occhi addosso di chi è li per giudicarla negativamente.

Le suggestioni nascono con pensieri del tipo e se dico cosa banali", "e se mi giudicassero male" e in alcuni casi anche "e se non fossi all'altezza della situazione”. Intrappolate in queste suggestioni le persone finiscono per concentrare tutta l'attenzione sul non commettere errori e quindi si isolano dagli altri vivendo molto spesso situazioni di pesante solitudine.


Per superare queste situazioni è necessario avere degli strumenti che aiutino la persona a diventare consapevole e liberarsi di queste forme di autoipnosi negativa che sono estremamente potenti e difficili da riconoscere proprio perché sono messaggi automatici che nascono da dentro si sé.

Una volta liberi da che queste suggestioni negative si è finalmente liberi dalla paura eccessiva del giudizio e si può iniziare a vivere le relazioni con le persone che non si conoscono con maggior serenità e soddisfazione.

Tu cosa ne pensi?

Ti auguriamo una splendida giornata,

Dott. Manuel Mauri e Dott. Mauro Barachetti


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