Sara è una trentenne con qualche chilo di troppo è così da quando era bambina. Il suo problema è che quando arriva a casa dopo una estenuante giornata di lavoro sente come un raptus, come se qualcosa la possedesse e, anche se la ragione le dice non farlo, le sue emozioni hanno la meglio e si ritrova ad ingoiare del cibo che consuma non per piacere ma quasi come se fosse un dovere.
E' preda delle sue emozioni che le fanno perdere il controllo e quando termina le sue abbuffate invece che sentirsi bene si sente triste e sola, qual vuoto che prova a riempire con il cibo è incolmabile e mangiare non è certo la soluzione al problema.
Cosa accade quando il cibo diventa una falsa soluzione alla solitudine
Sarà è vittima di un problema chiamato bulimia nervosa, una forma di disagio che colpisce maggiormente le donne e che può portare ad usare comportamenti compensatori(come ad esempio vomitare oppure sottoporsi a pesanti diete). E' una stimata professionista e la sua vita è lo specchio della passione e dell'impegno che lei ha messo nelle cose che fa, nonostante sia molto giovane è riuscita a superare le difficoltà ed a raggiungere molti successi in un campo difficile e competitivo sopratutto per una giovane donna. Quello delle abbuffate è per lei un grosso fallimento.
E' convinta che il suo problema sia il rapporto con il cibo dice"la mia vita è perfetta il mio unico problema è il cibo" quindi mi chiede "parliamo del cibo e basta!"
Come nasce il problema delle abbuffate?
Quello che Sara non sa ancora è che in realtà è preda di quello che Daniel Goleman chiama rapimento emotivo. Il rapimento emotivo avviene quando razionalmente sai cosa dovresti fare ma le tue emozioni hallo la peggio sulle tue emozioni e così ti ritrovi a pensare solo dopo aver agito. Alla base di questo comportamento c'è una forma di autoipnosi negativa così forte che ti può spingere ad agire guidato dalla paura. Lavorandoci in ipnosi Sara ricorda di aver iniziato a fare così da piccola quando le accadeva di sentirsi molto sola e allora andava in cucina e si faceva un panino.
Come vincere le abbuffate e superare la bulimia
Sarà inizia a rendersi conto che nonostante sia costantemente circondata da colleghi, amici e familiari in realtà si sente profondamente sola, e dentro la sua mente si ripete senza volerlo"io non sono importante, nessuno mi ama".
Come abbiamo descritto nell'ebook "Amore, come posso parlarti?" queste forme di autosuggestione negativa di cui Sara è vittima è un quello che abbiamo definito un "incantesimo", una forma di pensiero automatico che nasce dalla paura e che, può spingerti a mangiare ed ingrassare per disperazione.
Guidati dalla paura si cerca di porvi rimedio con il cibo mentre in realtà la soluzione parte dall'essere aiutati a trovare i giusti "antidoti" ai nostri incantesimi. E' possibile superare queste forme di autoipnosi negativa ed arrivare a "sentire con il cuore" che possiamo amare noi stessi e lasciare che gli altri ci amino, allontanarsi dalla paura di essere condannati a vivere soli e senza amore.
Tu cosa ne pensi?
Ti auguriamo una splendida giornata,
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti.
p.s. Grazie dei commenti che stai lasciando sul blog di Bruno Editore, se ancora non l'hai fatto puoi farlo adesso!
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