domenica 25 marzo 2012

Come superare la tendenza a distrarsi facilmente e migliorare la propria concentrazione(prima parte)


Laura mi contatta perché ha un serio problema di concentrazione da quando è cambiata la sua mansione all'interno dell'azienda per cui lavora è andata in crisi. E' visibilmente agitata e parla con un po' di imbarazzo. "Mi sono resa conto che non riesco a mantenere la concentrazione su quello che faccio. Dopo un po' mi perdo e questo fa si che non riesca a finire quello che inizio, questo mi sta creando dei seri problemi a lavoro".

Ad esempio se deve consegnare un lavoro che prevede che vengano svolti dei calcoli, la continua distrazione non le permette di terminare il compito e così si perde tra i numeri senza mai riuscire a portarlo a termine.

La consapevolezza di questo problema oltre a provocarle dei forti imbarazzi le genera ansia in quanto è consapevole che così sta mettendo a rischio la sua posizione lavorativa.


Come nasce il problema della distrazione?

La distrazione in realtà non esiste è semplicemente essere concentrati su qualcosa di diverso da quello che si sta facendo.

Ad esempio chi prova ansia spesso si distrae concentrandosi su possibili eventi negativi che teme possano verificarsi come accade a Laura che costantemente si ritrova vittima di pensieri quali: "E se mi licenziano? E se poi non riuscissi più a trovare un altro lavoro a causa di questo problema? E se la mia situazione peggiorasse sempre di più?"

Costantemente assorbita da questa forma di auto-ipnosi negativa, la sua mente trova difficoltà a rimanere concentrata su quello che sta facendo: le emozioni negative generate dalle sue paure sono così forti da assorbire tutte le sue energie mentali.

Come superare il problema della distrazione

Grazie a delle tecniche di auto-ipnosi Laura impara una procedura che l'aiuti a rimanere focalizzata sul presente. Questo tipo di tecniche sono le stesse che utilizziamo con i musicisti, gli sportivi, chi deve parlare in pubblico ed in generale chi teme eccessivamente il giudizio degli altri.

Al termine della procedura(circa 20 minuti) Laura riapre gli occhi e quando le dico quanto tempo è passato, rimane stupita perché non riesce a credere di essere riuscita a mantenere l'attenzione per così tanto tempo.

Tu cosa ne pensi?



Ti auguriamo una bellissima giornata,
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Baracchetti

domenica 11 marzo 2012

Superare l'ansia da esame e migliorare il rapporto madre figlia(seconda a parte)




Qualche tempo fa abbiamo parlato del caso di Marta e Claudia rispettivamente mamma e figlia(in tutti i nostri articoli i nomi dei protagonisti vengono modificati per mantenere la privacy) .

Nella prima parte abbiamo visto come Claudia fosse vittima di una fortissima ansia da esame che arrivava a produrre un vero e proprio blocco della prestazione scolastica facendole fare scena muta alle interrogazioni.

Una volta sbloccata questa situazione Marta è tornata con sua figlia in seduta e nonostante la situazione sia molto migliorata, ancora qualcosa continua a preoccuparla..

Sentirsi in ansia per i figli

Mentre Claudia appare serena e tranquilla, Marta non riesce a darsi pace. Vede che sua figlia sta meglio non sta più evitando la scuola e appare molto più serena, ma durante il colloquio emerge una forte preoccupazione nei confronti della figlia.

Nonostante la figlia la rassicuri che tutto va bene che lei sta meglio che le cose miglioreranno e che non c'è nulla di cui preoccuparsi qualcosa sembra agitarla notevolmente.

"La vedo fragile e insicura" ripete e allora visto il clima di fiducia instaurato con lei ed il buon effetto che l'Ipnosi Strategica ha avuto su sua figlia Marta acconsente a sottoporsi ad una seduta di ipnosi per capire se le sue paure siano reali o infondate e chiarire la situazione con se stessa.

Ansia, ipnosi e memorie represse

In ipnosi Marta regredisce con la sua memoria fino a recuperare un ricordo della sua infanzia che il suo inconscio aveva sepolto perché molto doloroso. A 8 anni lei era stata "abbandonata" dai suoi genitori presso una zia che sia occupava di lei mentre loro erano al lavoro. Pomeriggi lunghissimi dove Marta si sentiva spesso, triste ed arrabbiata. Si era creato a quell'età un "incantesimo"(una forma di autoipnosi negativa molto potente) che l'ha portata a pensare di se stessa questo " Se i miei genitori non si occupano di me e mi abbandonano è perché non sono abbastanza brava".

Essendo stata molto occupata a lavoro e non potendo quindi essere sempre presente per sua figlia ha finito per credere che sua figlia soffrisse per qualcosa di simile a quello che lei aveva provato da piccola. Quella fragilità ed insicurezza che attribuiva a sua figlia le appare chiaro non è un problema di Claudia ma solo una sua vecchia paura che si trascinava sin da piccola e che stava per generare incomprensioni con sua figlia.

Spesso i genitori che soffrono di ansie eccessive per i figli hanno memorie represse che si trascinano inconsapevolmente e che possono essere fronte di incomprensioni con i figli. Marta ha compreso l'importanza di superare questa sua difficoltà e gradualmente grazie alla terapia breve sta imparando a coccolare quella "bambina ferita" che abitava dentro di lei, riscoprendo il rapporto con la figlia e con se stessa.


Tu cosa ne pensi?
Ti auguriamo una bellissima giornata!
Dott. Manuel Mauri & Dott. Mauro Barachetti

P.s. Sono aperte le iscrizioni alla nuova edizione del corso: "Migliora l'Autostima con l' Autoipnosi!" che si terrà il 24 Marzo a Milano.

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