mercoledì 30 luglio 2008

Migliorare l'autostima (seconda parte)


Ciao,

in questa seconda parte continuo a rispondere alla domanda

Cosa bisogna fare per migliorare la propria autostima?

Forse sei abituato a strategie e tecniche provenienti dalla pnl (Programmazione Neuro Linguistica) , io invece voglio farti partire da semplici domande e considerazioni opportunamente guidate sarà la lettura estiva del Gorgia(nella foto), il famoso maestro della persuasione, che mi ispira;-)

La base da cui partire è quella di considerare che una bassa autostima non è una condizione permanente; ci sono dei momenti e dei periodi particolari in cui la nostra autostima è bassa e altri no.

Non è una condizione permanente.


Chi sperimenta bassa autostima infatti vive la sensazione di perdere il controllo dei propri stati d’animo sentendosi spesso mancare le forze e la determinazione per raggiungere i propri obiettivi.

Gli elementi chiave

Per migliorare la propria autostima è importante occuparsi dei seguenti aspetti:

1. Scoprire quali sono i propri valori fondamentali e quindi fare chiarezza con se stessi rispetto quello che si vuole e quello che non si vuole nella propria vita. Se hai pazienza di seguirmi nei prossimi post ti insegnerò un modo facile-facile

2. Riconoscere le proprie emozioni distruttive: imparare a riconoscere ed entrare in contatto con emozioni maggiormente sane e che ci sostengano nei momenti di difficoltà.

3. Lavorare sull’immagine di se: molto spesso ci armiamo di buoni propositi e determinazione (voglio dimagrire, voglio smettere di fumare etc..) ma se prima non modifichiamo l’immagine che abbiamo di noi stessi tenderemo inconsciamente a sabotarci.

E’ importante considerare l’autostima come una spia di allarme; quando cala ci avvisa che stiamo inseguendo desideri altrui trascurando quelli che sono i nostri reali bisogni.


Quindi rispondi alle domande:

A te quando è capito di sentire questa spia di allarme?
In che situazione?
Con chi?
Cosa facevi?
Cosa fai esattamente in quella situazione per risollevare la tua autostima?
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Ciao,
Dottor Mauri & Dottor Barachetti

martedì 29 luglio 2008

Migliorare l'autostima (prima parte)



Ciao!

Cos'è l'autostima?

Specialmente d'estate riviste, programmi televisivi e libri di auto-aiuto propongono delle “ricette” e dei consigli per migliorare la propria autostima, dando l’illusione che esista una ricetta che vada bene per tutti.

Come diciamo nei corsi l’autostima è qualcosa di molto più semplice e personale; l’autostima è semplicemente una stima, una valutazione, o se vogliamo la risposta alla domanda: ”Cosa penso di me?”.

Se ci valorizziamo la nostra autostima sarà alta altrimenti sperimenteremo quella che viene chiamata bassa autostima.


Perchè l'autostima è così importante?


Chi sperimenta bassa autostima non sentendosi sufficientemente sicuro del proprio valore e delle proprie qualità, evita di scegliere e agire per un eccessivo timore di sbagliare.

Sperimenta maggior incertezza e difficoltà a staccare dalla situazione problematica per cercare una soluzione e quando vive un insuccesso soffre maggiormente, associando l’accaduto esclusivamente ad una sua mancanza mentre quando sperimenta un successo tende a svalutarlo, sminuirlo.

Da dove arriva questo concetto?


William James (1842-1910) è stato tra i primi a studiare un particolare fenomeno: alcune persone con scarse abilità sembravano dotate di una sicurezza di sé ostentata ed incrollabile, mentre altri stimati da tutti e ritenute persone valide diffidano delle proprie qualità.

Non c'era nessuna correlazione logica!


Da dove nasce la tua autostima?

L’autostima è solo una componente del nostro benessere psicologico ma funziona come una particolare lente che ingigantisce o miniaturizza le nostre risorse personali.


Un esempio può essere quello di una persona che vive una relazione affettiva insoddisfacente; nella sua mente immagina una relazione ricca e appagante mentre nella realtà quello che vive è una rapporto scadente e lontano dal suo ideale.

La prima cosa da capire quando sperimentiamo bassa autostima è quindi chiedersi: cosa sto valutando di me stesso? Perché è così importante per me?
Continua..
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Ciao
Dottor Mauri & Dottor Barachetti

lunedì 28 luglio 2008

Ricucire il rapporto dopo un tradimento






Ciao!
oggi ti faccio una domanda un pò personale..

Sei mai stato tradito?

Riesci a perdonare un tradimento?

Questa mattina ha letto questo articolo (fonte: online@quotidiano.net)
dove la “solita ricerca americana” evidenzia che i tradimenti sono relativamente comuni anche nelle coppie sposate, perfino in quelle che si dichiarano "soddisfatte" del loro rapporto: circa il 22 per cento degli uomini e il 13 per cento delle donne tradiscono.


Ma c’è una buona notizia;-)

"Chi decide di ripartire insieme fa sapere la psicologa Diana Kirshner, ricominciando tutto da zero ce la può fare.

Anzi, le coppie che riescono ad uscire dalla crisi sono più unite e forti.

Infedeli o infedeli cronici?

Naturalmente ci sono casi in cui i partner tradiranno ancora, i cosiddetti infedeli cronici".

"Esistono cinque segnali - fa sapere la Kirshner - che possono aiutare a distinguere il traditore 'seriale' da quello occasionale, che è possibile 'riabilitare':

1. È sinceramente pentito e si assume tutta la colpa;
2. Ha tagliato tutti i contatti con l'amante;
3. Dimostra una rinnovata devozione.
4. Affronta la questione in modo aperto ed onesto, ha capito lo sbaglio e ha compreso cosa mancava nel rapporto.
5. È pronto persino ad affrontare la psicoterapia, per migliorare se stesso ed il rapporto".
"Se il partner possiede tutti questi requisiti - spiega la Kirshner - gli studi dimostrano che è possibile ricucire in modo stabile il rapporto.

Ma esiste comunque la possibilità di essere traditi di nuovo.

Anche qui ci sono alcune 'spie' che possono smascherare un tradimento segreto: fa tardi a lavoro, compie improvvisi ed insoliti viaggi in cui non si è invitati, riceve telefonate misteriose, troviamo scontrini e fatture di soggiorni in hotel e di regali mai ricevuti, l'intimità nel rapporto diminuisce e aumentano le distanze.

In questi casi ci si dovrebbe preparare emotivamente a un nuovo tradimento, ma non si può prevedere con certezza".

Quindi - suggerisce Diana Kirshner, se avete deciso di perdonare andate avanti.

Ma se lui vi tradisce di nuovo, ci si deve proteggere, troncando immediatamente il rapporto.

Rimanere con un traditore - sottolinea la Kirshner - potrebbe pregiudicare nuovi rapporti futuri: la rabbia ed il dolore vanno lasciati alle spalle.

Comunque, se il vostro/a compagno/a si 'smarrisce' solo una volta, non è necessariamente detto che lo rifarà secondo la Kirshner.

Non so voi ma io continuo a pensare al finale del film "L'ultimo bacio" e mi chiedo : al di la del fatto che tu riesca a perdonare un tradimento o meno, riusciresti davvero a fidarti ancora di quella persona?
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Ciao
Manuel

domenica 27 luglio 2008

Imparare divertendosi: Matefitness




Ciao,
a Genova è partita un'inziativa davvero particolare.

Ti è mai piaciuto studiare matematica?

A me no.
Poi al terzo anno delle superiori abbiamo avuto una nuova professoressa, e la materia è cambiata..sembrava quasi un gioco e ho iniziato a pensare che le convinzioni che avevo maturato sulla mia incapacità di imparare la matematica forse non erano così vere..

A scuola a volte ti insegnano cosa studiare(matematica, storia, geografia etc..) ma non come studiare e così magari ti sei convinto che la matematica, la storia etc.. non faccia per te ma ne sei davvero sicuro?

Arriva il Matefitness!

Il MateFitness è un progetto nato nel 2006 e promosso dal Cnr insieme a Palazzo Ducale con contenuti e attività pensati per unire la divulgazione scientifica al divertimento, favorire la collaborazione tra i partecipanti e diventare momenti di aggregazione sociale.

Imparare divertendosi!

Succede così che lo «speed date» (incontri tra persone sconosciute per scoprirne le affinità) diventi matematico e i partecipanti - stesso numero di uomini e donne - stilino la propria lista di preferenze; i dati vengono introdotti in un computer ed elaborati secondo un particolare algoritmo che fa gli «accoppiamenti a felicità media più elevata» per lasciare tutti contenti.

In altre ore della giornata il programma prevede poi coinvolgenti cacce al tesoro o percorsi di sopravvivenza nei quali i concorrenti dovranno superare gare di tabelline, calcoli al volo, indovinelli di logica, e prove fisiche.

Per ora sono già state fissate le date di Spotorno (Savona) dal 22 al 24 luglio e Moneglia (Genova) il 23.

La conclusione della tournee estiva è prevista per sabato 30 agosto con la tappa al Festival della Mente di Sarzana (La Spezia).

Avevi mai pensato di imparare divertendoti?

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Ciao
Manuel

venerdì 25 luglio 2008

Video: Ipnosi e rapport


Ciao,


in questo video puoi vedere il mio professore Giampiero Mosconi,

Presidente dell'Amisi(Associazione medica Italian aStudio dell'Ipnosi) che parla dell'importanza del costruire rapport con il paziente.

Senza rapport qualsiasi tecnica ipnotica non avrebbe effetto.




GUARDA IL VIDEO







Ciao
Manuel
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mercoledì 23 luglio 2008

Video:l'uomo sulla sedia elettrica/effetto Werther

Ciao
Se hai visto ieri il telegiornale avrai sentito la notizia della nuova “attrazione” all’idroscalo di Milano.

Il punto è che l’attrazione nuova a 1 euro per 15 secondi di spettacolo ofFre QUESTO “spettacolo”:

(GUARDALO SOLO SE HAI LO STOMACO FORTE)



A parte il dubbio gusto e la risata di chi mette l’euro per vedere la tortura della sedia elettrica la questione che si apre è questa

L’effetto Werther

"Effetto Werther"è il nome che si da al fenomeno dell’emulazione.

Non so se hai letto Goethe, non è importante, comunque a seguito della pubblicazione del suo romanzo “I Dolori del giovane Werther” si ebbe un’aumento impressionante di suicidi in tutta Europa, persone che si identificavano in quello che avevano letto ed emulavano il comportamento suicidiario.

Alle superiori mi ricordo che dopo aver visto "Mery per sempre” i compagni di classe prendevano a turno”lo sfigato” della classe per fargli fare il gioco del juke box che si vede nel film (se hai visto il film probabilmente lo ricordi) .


Non so davvero se i mass media abbiano tutta questa influenza voi che ne pensate?
Ciao
Manuel


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martedì 22 luglio 2008

La tua famiglia di che modello è?






Ciao,
La tua famiglia di che modello è?


Nel mese di maggio/giugno abbiamo fatto degli incontri per genitori a Merate dal titolo "Genitori e figli :strumenti per il benessere psicologico".

In questo tipo di incontri coinvolgiamo i partecipanti a confrontare diversi modelli di interazione familare e riconoscersi in uno di questi modelli:

  • iperprotettivo
  • democratico-permissivo
  • sacrificante
  • intermittente
  • delegante
  • autoritario

Perchè parli di modelli?



Milton Erickson aveva dedicato moltissimo della sua ricerca e sperimentazione in ipnosi per aiutare le famiglie, basta leggere "Cambiare con le famiglie" ed. Astrolabio e "Terapie non comuni"

Giorgio Nardone, ha semplificato i concetti ericksoniani in 6 modelli di organizzazione della comunicazione genitori-figli chiamandoli appunto "modelli".


Tu in quale ti ritrovi?

  • Iperprotettivo: i genitori si sostituiscono ai figli considerati fragili;
  • Democratico-permissivo: genitori e figli sono amici
  • Sacrificante: i genitori si sacrificano costantemente per dare il massimo ai figli e vicersa
  • Intermittente: i membri della famiglia oscillano da un modello all'altro
  • Delegante: i genitori delegano il loro ruolo di guida
  • Autoritario: i genitori esercitano il loro potere in modo deciso e rigido
Se vuoi saperne di più leggi il testo che scorre senza troppe complicazioni:

"Modelli di famiglia"
ed. Ponte alle Grazie
Autori: Nardone, Giannotti, Rocchi

Ciao
Manuel




http://oknotizie.alice.it/go.php?us=20d152b179dfba1a


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lunedì 21 luglio 2008

Andare bene a scuola: effetto Rosenthal









Ciao!

è possibile andare bene a scuola o è solo un privilegio riservato a persone particolarmente dotate?

Anche ieri un genitore mi ha chiesto una consulenza per aiutare il figlio a migliorare i risultati scolastici.

Il padre infatti si impegna per aiutarlo a fare i compiti perchè da solo "sicuramente" non ce la farebbe, solo che più l'aiuta più il ragazzino "sfugge" demotivandosi sempre di più..

E questo non fa che confermare, nella testa del padre, che se neanche con il suo aiuto il ragazzino ha voglia di studiare, probabilmente è perchè poverino non ha le capacità..


Non hai le capacità?
C'è qualcosa che devi sapere!


Nel 1972 Robert Rosenthal, lo psicologo che ha scritto il famoso libro "Il pigmalione in classe", descrive i risultati dei suoi esperimenti alla Oak School.

In quella scuola elementare con 650 allievi e 18 maestre veniva sperimentalmente indotta un "profezia che si auto-adempie".



un esperimento storico!


Si comunica alle maestre che che gli allievi sarebbero stati sottoposti ad un test d'intelligenza in grado di inidividuare quel 20% di scolari che durante l'anno scolastico avrebbere fatto rapidi progressi e fornito prestazioni al di sopra della media.

Gli insegnati avrebbero ricevuto l'elenco con il il nome dei ragazzi dotati.

Alla fine dell'anno si era verificato realmente un aumento al di sopra della media, del rendimento degli allievi che erano stati indicati nella lista.

Inoltre gli insegnati segnalavano che questi bambini si ditinguevano positivamente per curiosità, interesse e comportamento.

la realtà

I nomi forniti dagli sperimentatori alle maestre erano nomi presi a caso!

- Non c'era stato nessun test;
- Non esisteva alcuna differenza tra questi e gli altri bambini (tranne quella che era stata creata nella testa degli inisegnanti)!

La profezia creata da Rosenthal ha indotto gli insegnanti a creare nella loro mente l'idea che quei ragazzini avessero qualcosa di speciale, fossero particolarmente dotati.

In realtà non erano migliori degli altri ma gli insegnati(genitori etc..) credevano di si..

Ciao
Manuel


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domenica 20 luglio 2008

Professori vittime dei bulli: arriva lo psicologo





Uno psicologo a disposizione dei professori.

Ciao!

A Milano hanno messo uno sportello dove chiedere aiuto per non farsi sopraffare dagli studenti, e riuscire a gestire le classi più problematiche.

La sperimentazione è partita all'istituto tecnico professionale Ferraris Pacinotti, dove di recente si sono verificati episodi di bullismo nei confronti di insegnanti.

Nelle due sedi della scuola, entrambe in zone centrali della città, da lunedì scorso una psicologa della Asl offre assistenza ai docenti per due ore a settimana.


Perchè è interessante

Perchè nelle parole a seguire vediamo una diversa interpretazione del fenomeno bullismo; in goni caso le dinamiche che si sviluppano sono identitche(vedi il grassetto).

Il preside Francesco Roselli spiega: ""Qui nella sede di Porta Genova il bullismo non si manifesta fra studenti, si rivolge contro quei professori che non riescono a ottenere rispetto e che si chiudono nel silenzio".

Insegnanti minacciati e offesi, umiliati e filmati con i telefonini.


Tre anni fa mi sono trovato con un collega ad occuparmi dello sportello psicologico di una scuola professionale del Veneto.

Nonostante lo scetticismo iniziale dei docenti l'afflusso degli studenti era notevole: forse ci hanno visto giovani e hanno pensato di potersi fidare ed essere capiti.

All'inizio venivano a gruppi di 3/4 ragazzi non si fidavano a venire da soli e si facevano accompagnare da altri studenti, molto spesso erano bulli.

A volte venivano professori a parlarci e a chiedere aiuto nel gestire le dinamiche relazionali della classe, ci siamo resi conto che un servizio non poteva essere utilizzato solo per gli insegnati o o solo per gli studenti e necessario un ponte per collegarli tra loro.

Anche adesso, specialmente in Sardegna, aiutiamo gli inisegnanti a relazionarsi meglio con gli alunni con progetti di formazione che durano anche un anno; facciamo così perchè nella nostra esperienza abbiamo visto che la paura è vissuta dai bulli così come dai docenti e che imparare ad affrontarla aiuta entrambi.


Ciao

Manuel



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venerdì 18 luglio 2008

Lavoro e relazioni amorose, i milanesi chiedono allo psicologo








Lavoro e relazioni amorose, i milanesi chiedono allo psicologo




Ciao,
Da giugno di quest'anno il Cecli di Milano, Centro Clinico di psicoterapia e psicanalisi applicata, ha lanciato un'iniziativa che prevedere un servizio di minicicli gratuiti su prenotazione.

Gli psicanalisti Cecli sono rimasti sorpresi quando hanno visto la forte adesione a questa iniziativa, che li ha portati ad avere liste di attesa fino a ottobre.

La popolazione che ha chiesto aiuto aderendo a questa iniziativa è composta da persone fra i 30 e i 45 anni in preda a crisi relazionali.

Lavorando a Milano anche se con una metodologia diversa, Ipnosi Ericksoniana, mi rendo sempre più conto che la popolazione milanese richiede conulenza psicologica porprio su questa principale problematica.

Sono spesso single nell’età di scelte importanti, come sposarsi o cambiare lavoro chesi trovano ad affrontare momenti di panico e angoscia di fronte a eventi tragici come la rottura di un legame o un lutto».

A volte persone che hanno già cercato una soluzione nella sanità pubblica rimanendo delusi.

Nel mio caso le persone si affidano ad una consulenza psicologica dove si utilizza l'ipnosi perchè hanno già provato diverse metodologie, spesso hanno già fatto e portatto a termini un'analisi per anni senza successo o hanno sperimentato diverse forme di terapia per anni senza trovare risposta al loro disagio.

Hanno bisogno di una consulenza breve che non si protragga a lungo per anni ma a qualcosa che li aiuti in tempi brevi.

Ciao
Manuel



giovedì 17 luglio 2008

Video: Robert Dilts parla di Milton Erickson









Ciao,
in questo video puoi vedere un'intervista recente(con i sottotitoli in Italiano) a Robert Dilts durante il suo workshop"L'arte del carisma".

Nell'intervista Dilts racconta del suo incontro con Milton Erickson, quando lui aveva 19 anni e di come lui e Jeff Zeig abbiano vissuto per un pò di tempo a contatto con lui cercando di decifrare con l'aiuto di Bandler, Grinder, quello che Erickson faceva quando usava l'ipnosi per aiutare le persone.

Guarda il video su mylifetv

Ciao
Manuel
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mercoledì 16 luglio 2008

Robert Dilts e pnl: Conoscere le regole del proprio benessere










Ciao,
continua la seconda parte dedicata alla scoperta di tecniche di Programmazione Neuro Linguistica(o Pnl) da applicare subito al proprio benessere.

Forse, è meglio che ti dica che la psicologia non si occupa solo della patologia ma sempre più spesso le persone che richiedono una consulenza hanno semplicemente bisogno di strumenti pratici per migliorarsi ed accrescere il proprio benessere.

Ieri abbiamo parlato dell'estrazione dei valori di Dilts , che li definisce come una sorta di bussola che ci orienta nel mondo decidendo per noi quali siano le cose importanti di cui occuparci perchè rivestono particolare importanza nella nostra personale scala di valori


Lo scopo dell’esercizio era quello di imparare a riconoscere ed osservare cosa accade quando diventiamo maggiormente consapevoli dei valori per noi importanti, e scegliamo di investire maggiori energie nel perseguire il loro soddisfacimento.

Perché non basta conoscere i propri valori?

I valori esprimono ciò che una persona ha imparato a considerare importante nella vita.

Ad esempio un persona potrebbe dire le cose più importanti per me sono:

  • La libertà
  • La salute
  • L’amore
  • La tranquillità

Questo indica gli stati emotivi che la persona desidera sperimentare per poter provare benessere nella sua vita, ma non ci dice in concreto questo accade o cosa debba accadere perché ad esempio la persona senta di essere in salute o libera.

Cosa sono le regole

Le regole sono la fonte del piacere e del dolore che proviamo mentre ci muoviamo verso la soddisfazione dei nostri valori, in altre parole sono gli standard o i “criteri”(R.Dilts, 1987) che abbiamo costruito in noi per sentirci o meno dentro l’emozione che vogliamo provare.

Ad esempio una persona può avere come valore la tranquillità e sentirsi tranquillo quando può staccare per qualche minuto il telefonino e dedicarsi ai propri figli.

Come funzionano le regole?

Le regole hanno una struttura schematizzata in questo modo:





SE -------> ALLORA

La parte se contiene tutte le nostre regole personali per accedere ad esempio all’emozione tranquillità:

Es:




SE ho 200.000 euro in banca ----> ALLORA sono tranquillo


Oppure:




SE mia moglie mi ama ----> ALLORA è disposta a seguirmi in un'altra città

Questi sono degli esempi di quali regole possono esserci all’interno di valori come amore e tranquillità, ma ognuno di noi ha imparato a costruire dentro di se diverse regole a volte proprie a volte prendendole dal contesto sociale e familiare.

Perché le regole sono importanti?

Un discorso all’apparenza semplicistico come questo è uno stimolo per comprendere cosa è importante per il noi e magari per renderci consapevoli di quali regole interne disponiamo per stare bene.

La maggior parte delle persone si crea regole che molto spesso fanno stare male invece che bene.

Continua domani la terza parte!

Ciao,
Manuel

Robert Dilts e Steve Andreas: valori e regole nella pnl

Ciao,
ti sei mai chiesto sei sei consapevole delle regole e dei valori importanti per il tuo benessere?


Robert Dilts, una delle menti che ha costruito l'approccio chiamato Programmazione Neuro Linguistica(pnl), utilizza un sistema molto semplice da usare per comprendere le pèroprie regole e valori.



A cosa serve?

I nostri valori, per Dilts, sono delle bussole che ci orientano nel mondo.

Se ad esempio un tuo valore è la libertà è probabile che tutta una serie di scelte per te importanti ed azioni che ne conseguono, abbiamo come finalità soddisfare questo valore.
Secondo R.Dilts i valori sono le porte di accesso a quegli stati emotivi che vogliamo provare.

Perché i valori sono importanti?


S.Andreas, uno psicoterapeuta della Gestalt famoso per il suo lavoro con le tecniche della PNL(Programmazione Neuro Linguistica), ha definito l’autostima come”la capacità di agire in conformità con i propri valori”.


Molto spesso infatti quando le persone non hanno chiari quali siano i propri valori, sperimentano la sensazione di frustrazione e delusione di occupare la maggior parte del proprio tempo in attività che davvero non sono importanti per loro, un po’ come essere in viaggio ma senza sapere se ci stiamo muovendo verso la giusta destinazione.

Non è raro nel mio lavoro sentire persone che per 8 ore al giorno lavorano svogliati e con fatica e poi alla sera o nel week-end si dedicano a qualcosa che li appassiona davvero trasformandosi in persone completamente diverse.

Oppure, persone che non essendo consapevoli dei propri reali valori e di conseguenza non riuscendo a viverli, provano un senso di delusione e vuoto che colmano con comportamenti disfunzionali.


Se vuoi scoprire quali sono i tuoi volori chiediti semplicemente:

Cos'è importante per me?


a domani per il seguito....

Ciao
Manuel

lunedì 14 luglio 2008

Attacchi di panico e farmaci


Ciao,
i farmaci servono a
superare dagli attacchi di panico?

La risposta a questa domanda può aiutare chi, tra l'altro sempre più numerosi, soffre di disturbo di panico e non sa cosa fare.


Ma cosa sono gli attacchi di panico?

E' importante prima di rispondere alla domanda su i farmaci capire cosa sono gli attacchi di panico perchè molto spesso sono confusi con altro(ad esempio l'ansia).

Gli psicologi e psichiatri utilizzano un manuale il DSM-IV TR 2000(Manuale Diagnostico Statistico) per definire i sintomi in un quadro più preciso di diagnosi.

Gli attacchi di panico sono episodi relativamente brevi dove provi in maniera molto intensa, 4 o più dei seguenti sintomi:

- Ho le palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia;
- Ho un’eccessiva sudorazione;
- Ho i tremori;
- Ho il respiro affannoso o la sensazione di soffocamento;
- Ho la sensazione di asfissia;
- Ho un senso di costrizione o dolore al petto;
- Ho nausea o disturbi addominali;
- Ho sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento;
- Ho l’impressione di essere distaccato da me stesso, o che le cose intorno non siano reali;
- Ho la paura di perdere il controllo, o di impazzire;
- Ho paura di morire;
- Ho formicolii alle mani o ai piedi;
- Ho brividi o vampate di calore.


I farmaci possono aiutarti?Allinea a sinistra

I dati relativi alla farmacologia nei disturbi da panico sono decisamente curiosi..

Pensa che fino a qualche hanno fa, quando è stato revisionato il manuale diagnostico statistico, il disturbo non esisteva come diagnosi specifica poi sono nati dei farmaci che "potevano curarlo" e "magicamente" è nato il disturbo..

Come afferma il Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Veneto il Dott. Marco Nicolussi:


"Le ricerche sugli antidepressivi più recenti (Ssri) sono sconvolgenti,

Analizzando tutte le ricerche depositate presso l'Ente Americano che autorizza l'immissione dei farmaci in commercio si è scoperto che il beneficio del farmaco è solo di poco superiore all'effetto placebo dovuto alla suggestione psicologica, cioè al miglioramento che si ottiene somministrando al paziente una pastiglia di borotalco.

Per la precisione è stato dimostrato che l'entità del miglioramento è dovuta per il 90% all'effetto psicologico e al 10% al farmaco.

Dunque con gli psicofarmaci si avrebbero gli stessi effetti dell'assunzione di acqua e zucchero, l'effetto placebo per antonomasia, ma purtroppo anche effetti collaterali importanti come riportati all'interno delle confezioni.

Il Dott. Nicolussi conclude dicendo:

" Le persone che soffrono di attacchi di panico assumono, nella maggioranza dei casi, psicofarmaci e, se prescritti da medici competenti, funzionano e diventano un sostegno per il lavoro psicoterapeutico."


Ciao,
Dottor Mauri e Dottor Barachetti


domenica 13 luglio 2008

Liberarsi dall'ansia e dalle fobie: L'esempio di Kiyosaky








Ciao,
sia l'ansia in generale che le forme che può assumere come ad esempio le fobie, sono considerati disturbi basati sulla paura.

Ho paura di far male all'esame ed entro in ansia, ho paura di qualcosa di assolutamente non pericoloso, ad esempio le lucertole, ed inizio ad evitare di uscire di casa quando c'è il sole sviluppando una fobia per le lucertole(questo delle lucertole è un caso reale che sto seguendo in questo periodo) .


Cosa fare di fronte alla paura?

Hai notato l'immagine che ho messo all'inizio di questo post?

Rappresenta la rat-race(la corsa del topo) e viene utilizzata come metafora da Robert Kiyosaky, uno scrittore metà giapponese metà americano che parla di investimenti ed imprese.


Cosa centra con l'argomento di cui ti parlando?


Kiyosaky oltre ad essere uno scrittore che è da più di 4 anni di seguito nella lista dei bestsellers del New York Times è stato anche un soldato in vietnam e successivamente titolare di diverse aziende.

Nei suoi libri parla sempre del suo approccio alla paura e del fatto che la paura sia qualcosa che tutti noi proviamo e sia sana; la differenza tra una persona ed un altra è nel come vive la paura.

Per Kiyosaky infatti le possibili alternative di fronte alla paura sono solo 2:

  • la tranquillità
  • la libertà dalla "paura della paura"
La rat-race è una metafora della tranquillità;

se davanti alla mie paure cerco di evitare di affrontarle inizialmente starò bene per poi trovarmi però ingabbiato dentro la paura della paura che in molti casi mi paralizzerà rinchiudendomi dentro confini sempre più ristretti.

Ad esempio molte persone mi dicono: "Si sto bene adesso che non vado più al supermercato, prima infatti avevo paura di stare male e svernire adesso ci va mio figlio per me e sono più tranquilla".


La libertà dalla "paura della paura" parte invece dalla consapevolezza che ho paura e dalla consapevolezza che la cosa più importante non è fare una brutta figura all'esame ma invece fare qualcosa per essere liberi dalla paura della paura, inidipendentemente dal risultato.

Nei sui libri Kiyosaky parla spesso di come la paura principale delle persone sia quelle di essere giudicata o di fare errori e di come questo sia in contrasto con quello che l'esperienza ci insegna e che a volte dimentichiamo; impariamo sbagliando.


Ciao,
Manuel




venerdì 11 luglio 2008

Fumare marijuana può aumentare l'ansia?


Ciao,
è di ieri la notizia, rimbalzata da quotidiano a quotidiano, che fumare marijuana è consentito, ma solo ai rastafariani ortodossi (e praticanti).

Lo ha deciso la Sesta Sezione penale della corte di Cassazione, che attraverso la sentenza numero 28720 ha giudicato lecito l'utilizzo dell'erba per scopi religiosi (e non solo ricreativi) da parte di un quarantaquattrenne di Perugia, che si è professato seguace della religione di Jah.

la Cassazione, che ha accolto l'istanza dell'imputato specificando che, per i rastafariani, la marijuana è "un'erba meditativa, come tale, possibile apportatrice dello stato psicofisico inteso alla contemplazione nella preghiera, nel ricordo e nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone, chiamato il re saggio, e da esso ne tragga la forza, come si evince dai testi che indicano le caratteristiche di detta religione".

La questione controversa in campo clinico è quella sollevata dallo studio pubblicato da Lancet(leggi l'estratto su questo post) secondo cui chi fuma ha una notevole possibilità di sviluppare malattie psicotiche come la schizofrenia.

E' vero che sempre più adolescenti arrivano(specialmente quando vengono ai servizi pubblici) con una carica di forte ansia e paura ai servizi di pronto soccorso, specialmente quando vengono ritrovati in stato confusionale per la strada.

Forse non è così per tutti ma è comunque bene saperlo..

Ciao,
Manuel

mercoledì 9 luglio 2008

Come uscire dalla depressione: una storia vera







Ciao,

Ieri si e' laureata in Scienze della pubblica amministrazione, con 110 e lode,

Adriana Jannilli classe 1916, ex consulente del lavoro.


Stavo mangiando e intanto che guardavo il telegiornale vedo questa signora di 92 anni che

racconta la sua storia.


A 88 anni, appena dopo la morte di suo marito, Adriana si rende conto di essere vicina ad una

forte depressione, ha difficoltà a dare un senso alla vita dopo averla vissuta fino quel tempo con suo marito, decide quindi di iscriversi all’Università.



Molto spessso infatti il meccanismo della depressione ha una sequenza che dalle scuole ad orientamento breve viene descritta in questo modo:

  • Illusione(mi illudo di qualcosa)
  • delusione(resto deluso dal fatto che non sia più possibile mantenere viva la mia illusione)
  • depressione(mi ritiro, "meccanismo della rinuncia")

Ho deciso di iscrivermi all’Università - ha raccontato la neodottoressa - dopo essere rimastavedova, avevo lavorato per decenni come consulente del lavoro, lo stesso mestiere di mio marito e non me la sentivo di rimanere con le mani in mano”.


La Jannilli ha discusso una tesi su 'L'uguaglianza femminile nel mondo del lavoro '.


In gioventù ha avuto anche un trascorso da modella ed ha frequentato un corso triennale di lingua indonesiana.

Nelle 65 pagine di elaborato la neodottoressa passa in rassegna la legislazione sul lavoro femminile in Italia dal 1870 ad oggi.

E non risparmia stoccate a nessuno: né alla Chiesa “che ha sempre relegato le donne in ruoli subalterni”, né alla legislazione “diretta solo a far assumere alle donne il ruolo di madri e mogli, addette a procreare figli per la patria e sollazzo per i guerrieri”.


Nell’intervista il giornalista le chiede” Ma adesso cosa farà?

Ora dovro' trovarmi un altro modo per passare il tempo “,

ha commentato la neodottoressa.


Il mio sogno è sempre stato quello di fare criminologia, mi hanno detto che è possibile frequentare un master e penso che sarà quello che farò”

Fonte: (ANSA)


Molto spesso alle persone che hanno perso la propria strada chiediamo:" Qual'è il tuo sogno?"



Ciao

Manuel

martedì 8 luglio 2008

La Pnl per usare al meglio il tempo: Richard Bandler e uno strumento pratico








Ciao!

voglio segnalarti un articolo che ho scritto su psicologi-italia, un portale dove si parla d
i psicologia e a cui collaboro scrivendo ogni mese un articolo relativo alla Psicologia del Benessere, alla Pnl o all'ipnosi.

In questo caso voglio darti una strategia per gestire efficacemente il tuo tempo da un punto di vista molto pratico.

Molto spesso infatti le persone che frequentano i nostri corsi o che chiedono una consulenza privata hanno difficoltà nel rendersi conto che è possibile gestire in maniera più efficace il proprio tempo, dedicando maggior attenzioni, ad esempio, a quelle attività e relazioni che lci fanno stare bene.

Richard Bandler,

il co-fondatore della Programmazione Neuro Linguistica rispetto a questo argomento scrive:

"Penso che la maggior parte delle persone sprechi la maggior parte del tempo.."

"a proposito di gestione del tempo, penso che la cosa più importante sia trascorrere sempre meno tempo a preoccuparsi e a stare male e capire invece, come funziona la propria mente così da prendere decisioni più in fretta e fare le cose più velocemente.."

e ancora

"i miei clienti trascorrono fino al 70 per cento del tempo che stanno svegli a tormentarsi e a creare delle immagini orribili,

il 15 per cento a pianificare cose che non faranno mai,

un altro 14 per cento a lamentarsi di quello che non hanno fatto e ,forse ,

un 1 per cento a fare qualcosa per davvero.

Secondo il mio parere la cosa più importante è invertire questa proporzione."


Vuoi provare un semplice strumento per gestire al meglio il tuo tempo?


Leggi questo articolo


Ciao,
Manuel

lunedì 7 luglio 2008

Cos'è l'ipnosi: la definizione di Milton Erickson









Ciao!

Molto spesso le persone quando sanno che la mia specializzazione è l'ipnosi, mi chiedono stupiti : "Ma l'ipnosi funziona davvero?".

A questo punto mi rendo conto che è meglio fermarsi e spiegare cos'è l'ipnosi...


Il termine ipnosi suscita risposte diverse nelle persone;

alcuni sono ancora legati al concetto di ipnosi come tecnica direttiva, dove l’ipnotizzatore esercita un potere suggestivo sul paziente che subisce passivamente quello che viene comandato.

La televisione e alcuni ciarlatani hanno contribuito nel creare nell’immaginario comune l’idea

dell’ipnosi come quella di un qualcosa di teatrale dove si ipnotizza la persona con un pendolo o con la frase “a me gli occhi” tornando così a concezioni e stereotipi vecchi di secoli.


L’ipnosi moderna


Per Milton Hyland Erickson (1901-1980), il famoso psichiatra fondatore dell’ ipnosi moderna(non direttiva o Ericksoniana) l’ipnosi non è altro che

una condizione naturale che si verifica spontaneamente in diversi momenti della vita quotidiana (Common everyday trance, Haley 1978) e che può essere indotta nel pieno rispetto delle esigenze e delle capacità della persona.


Al di la quindi di quello che si pensa nell’immaginario comune la trance ipnotica non necessita quindi che la persona si sdrai e chiuda gli occhi ma può essere sviluppata anche in una normale “conversazione” psicoterapeutica.

Molto spesso le persone che vengono da me non si rendono conto delle strutture linguistiche ipnotiche che utilizzo nella conversazione con loro per aiutarli, semplicemente notano stupiti che è già passata un’ora e non se ne sono nemmeno accorti.. e stanno bene..


Cos’è la psicoterapia Ipnotica


La miglior descrizione l’ha data lo stesso Erickson mentre spiega ai suoi allievi cosa è la psicoterapia Ipnotica.


Un giorno stavo tornando a casa da scuola, quando un cavallo che era scappato, con le redini sulla groppa, superò un gruppo di noi ed entro nel campo di un contadino alla ricerca di un po’ di acqua da bere.

Sudava abbondantemente, e il contadino non l’aveva visto, cosicché lo catturammo noi.

Io saltai in groppa al cavallo e, visto che aveva le briglie, presi in mano le redini e dissi:”Hop! Hop!”, inidirizzandolo verso la strada.

Sapevo che il cavallo avrebbe girato nella direzione giusta.

E il cavallo si mise a trottare e a galoppare lungo la strada.

Ogni tanto si scordava di essere sulla strada e si buttava in qualche campo, allora io gli davo una scrollatina e richiamavo la sua attenzione sul fatto che era sulla strada che DOVEVA stare.

E alla fine, a circa 6 chilometri da dove gli ero salito in groppa, si infilò nel recinto di una fattoria e il contadino disse:”Dunque è così che è tornato quello scemo. Ma dove l’hai trovato?”,

e io dissi:" A circa sei chilometri da qui”.

“E come hai fatto a sapere che dovevi venire QUI?”.

”Io non lo sapevo”, risposi io, “Lo sapeva il CAVALLO. Io non ho fatto altro che mantenere la sua attenzione sulla strada”.

Ecco, secondo me è così che si fa psicoterapia…




Ciao
Manuel

domenica 6 luglio 2008

I-doser, droga in Mp3, e il “marketing dello sballo”


Ciao!

Da giorni si parla sulla rete dell’I-doser, la droga in Mp3.

Qualche tempo fa, Giorgio Gagliardi, medico psicoterapeuta, mi invia una mail con la notizia sull’i-doser(in fondo al post trovi la trascrizione dell’articolo).

Gagliardi, oltre ad essere mio professore, è una psicoterapeuta conosciuto perchè si occupa, tra le altre cose, di aiutare le persone che scelgono di uscire da un culto distruttivo(è spesso stato chiamato come esperto nel caso “famoso” dei Bambini di Satana, ed in questioni legate al fenomeno delle sette religiose, a carattere economico e new e next-age etc..).

E’ così nata nella mia testa l’idea di un progetto con lui(tempo permettendo) per unire le sue conoscenze all’applicazione dell’Ipnosi Strategica per aiutare le persone a ricostruire la propria autostima quando escono da un culto.



Ma cos’è questo I-doser?

E’ davvero possibile drogarsi tramite mp3?




I’-dose è in realtà un generatore di suoni binaurali (binaural beat), una scoperta che ha ormai quasi 10 anni e che sfrutta il principio della risonanza per aiutare la persona ad abbassare la frequenza cerebrale(leggi qua)

Gli scopi perseguiti da questa tecnologia(di ancora dubbia efficacia) sono stati per anni quello di favorire il rilassamento, la creatività etc.. con l’ascolto di questi suoni direttamente in cuffia.


Marketing dello sballo?

Ma è vero che ci si può sballare con un Mp3?


Guarda il sito che pruove questo prodotto e questa forma di viral marketing su youtube poi ti dico la mia(nei commenti puoi dire la tua;-)

eccoti il video:



La mia opinione da 2 Cents:

  1. Ho usato per anni i suoni binaurli su di me, e onestamente continuo a preferire la voce umana, sia per rilassarmi, che per sviluppare maggior creatività, io non ho notato grandi risultati;
  2. uno dei principi base del marketing è differenziare, così forse qualcuno si è messo a pensare che questa tecnologia potesse essere usata per colpire il target che su internet frutta maggior guadagni: adolescenti! Inutile dire che usano gli mp3, il download gratuito e che le droghe ne attira molti.

Ciao

Manuel



Ecco l'estratto da Libero.it

È nuovamente allarme droga. Questa volta però non si tratta di un nuovo stupefacente sintetizzato in qualche parte esotica del mondo, di una sostanza che si presenta sottoforma di liquido, polvere, pasticca, erba, fungo o fumo che sia, ma è virtuale. Si tratta di un cyber droga musicale, particolari brani musicali e sequenze sonore che permettono di sballare, come spiega il nucleo speciale frodi telematiche (Gat) della Guardia di finanza. Uno stupefacente sbarcato anche in Italia.

Sono file audio che comprendono onde tra 3 e 30 Hz, ovvero le frequenze su cui "lavora" il cervello umano, capace di sollecitare in maniera intensa l'encefalo e in grado di innescare gli effetti prodotti dall'assunzione di cocaina, hashish, lsd, alcol, eroina, ecstasy. Effetto amplificato se si indossano le cuffie. In rete è facile reperire informazioni su forum e blog. Il sito più noto è I-doser, dove si scaricano dosi ("i-dosi") e istruzioni per l'uso.