Una giornalista della rivista "Agenda della Salute" ci ha contattato per sapere se lavorare troppo può portare alla depressione. Lo spunto è partito da una ricerca di una Università inglese che ha di recente pubblicato uno studio effettuato su un campione di circa 3500 persone di età compresa tra i 30 e i 55 anni .
Lavoro e depressione dov'è il limite consentito?

Lavoro come fine o come mezzo?
Spesso nel nostro lavoro di psicoterapeuti ci capita di imbatterci in persone che soffrono a causa di problematiche relative al lavoro. Chi non trova lavoro o è stato ridimensionato a causa delle esigenze aziendali, chi lavora tantissimo perché ha paura di non arrivare alla fine del mese o di essere licenziato, chi lavora come autonomo o imprenditore che si ritrova oberato di lavoro e non riesce a "staccare la spina".
Il lavoro in se è un mezzo per raggiungere un fine ed è molto importante questa distinzione.
Quello che abbiamo visto è che chi associa sentimenti depressivi a tematiche lavorative è esposto a paure e timore di non riuscire a raggiungere una qualche forma di tranquillità.
Se il fine è la tranquillità economica abbiamo persone che soffrono di situazioni legate all'instabilità della condizioni di lavoro. Se il lavoro è il mezzo per raggiungere la libertà finanziaria molto spesso si presentano persone ossessionate dal lavorare troppo e che non riescono mai a staccare. Chi invece non trova lavoro vive sentimenti di angoscia associati al non riuscire a vedere stabilità nel proprio futuro e quella della sua famiglia.
In tutti questi casi riuscire a liberarsi dalle proprie paure aiuta a svolgere con maggiore efficacia il proprio lavoro e a vivere con maggiore equilibrio la propria vita.
Tu cosa ne pensi?
Ti auguriamo una bellissima giornata,
Dott. Manuel Mauri &
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